La Via Bibulca è, per così dire, la "madre" della più nota Via Vandelli.
Di epoca antichissima, probabilmente romana e da alcuni considerata addirittura pre-romana, è stata di sicuro una delle più importanti strade di collegamento tra l'Emilia Romagna e la Toscana nel Medioevo. Era utilizzata da Matilde di Canossa e la madre Beatrice di Lorena quando, dalle loro dimore presso Canossa e il Castello delle Carpinete, scendevano fino al Dolo per attraversare le Terre della Badia e recarsi, infine, ai loro possedimenti toscani.

Il nome deriva dal fatto che fosse abbastanza grande da essere attraversata da due buoi aggiogati, dimensione apprezzabilissima per l'epoca.

Ma andiamo con ordine...

Come dicevamo in altro ambito, ai tempi della Via Vandelli, per collegare le due capitali dello stato Estense, il tracciato più breve che da Modena portava in Garfagnana era quello che, almeno in parte, ricopriva la vecchia Via Bibulca.
A tal proposito Paolo Cervigni, nella sua guida "La Via Vandelli e la Bibulca" (Ed. Il Sentiero), ha descritto il seguente percorso da monte a valle per permettere di chiudere un anello tra la Vandelli e la Bibulca, due strade così vicine tra loro, eppure molto lontane nella storia :

Passo delle Radici --> Frassinoro --> Montefiorino --> Prignano --> Sassuolo --> Modena.

Noi di GIROeVAGO abbiamo preso spunto dal tracciato  proposto da Cervigni e l'abbiamo riadattato secondo la nostra idea dei Lunghi Cammini a Piccoli Passi, creando escursioni ad anello, per scoprire i luoghi e la storia dei territori montani attraversati da questa storica Via.